Realtà culturali e Coronavirus, l’intervista ad Andrea Mascetti

Portare avanti l’impegno nei confronti dei progetti culturali, con l’obiettivo di mantenere in vita un settore duramente colpito dalla pandemia del Coronavirus. È questo il messaggio lanciato da Andrea Mascetti in un’intervista rilasciata al quotidiano digitale Affaritaliani.it, nel corso della quale il Coordinatore della Commissione Arte e Cultura di Fondazione Cariplo ha posto l’accento su quale debba essere il ruolo svolto dalla cultura in Italia: “Non è un vezzo, la cultura”, sostiene, “ma anche un settore economicamente rilevante”.

In Fondazione Cariplo da giugno 2019, Andrea Mascetti sostiene come non sia possibile fare previsioni su quali saranno gli sviluppi dello scenario nazionale, in particolare quello della cultura, ma è certo che i danni provocati dal Coronavirus sul settore saranno rilevanti, a tal punto da mettere a rischio l’intera filiera: “Dobbiamo assolutamente salvaguardare tutti gli ambiti in cui operiamo”, sostiene, “sicuramente i servizi alla persona, la ricerca scientifica, la cultura e l’ambiente. Per parlare di cultura, ci si deve rendere conto che la cultura rappresenta il 6% del PIL di questo Paese e 1,5 milioni di dipendenti”. Un settore anche economicamente rilevante, dunque, e non “un vezzo poetico”, come precisato dal Coordinatore, il quale ritiene che la cultura sia un ambito di una tale portata per cui non sia possibile farne a meno.

L’intervista al quotidiano Affaritaliani.it prosegue poi con una riflessione sulla connessione tra cultura e politica, un nesso che Andrea Mascetti non ritiene più solido come in passato: “Un tempo la politica aveva bisogno degli intellettuali, della cultura, delle case editrici di partito, oggi addirittura la cultura e, quindi, un’analisi approfondita dei fatti, pare che sia diventata un peso”. A emergere è inoltre l’aspetto relativo a quale debba essere il focus delle Fondazioni nelle situazioni di emergenza: bisogna occuparsi di welfare e sanità? La riflessione di Andrea Mascetti è chiara: “Non credo che le fondazioni debbano togliere fondi alla cultura per occuparsi di welfare e sanità”, dice, “non possiamo di certo sostituirci al welfare o alla sanità statale”.

Per questo motivo, il focus di Fondazione Cariplo continuerà ad essere rappresentato dall’impegno fornito in supporto del settore culturale, sostenendo tutte le realtà con cui essa collabora: “Non sostenere la cultura sarebbe come abdicare al nostro compito; vorrebbe dire che il Paese è davvero finito e che il virus è riuscito laddove neppure riuscì la guerra mondiale”, sottolinea il Coordinatore della Commissione Arte e Cultura, aggiungendo che “Le fondazioni devono continuare a fare quel che hanno sempre fatto, evitando di far morire le realtà culturali”.

Per leggere l’intervista completa:
https://www.affaritaliani.it/milano/coronavirus-il-dramma-delle-realta-culturali-f-cariplo-noi-ci-saremo-664424.html